Pioltello sul MEME
  • Home
  • Blog
  • Shop
  • Chi siamo
  • Contatti
MASCHERINE
Aprile 21, 2020 da Pioltello sul Meme

Le promesse in quarantena

Le promesse in quarantena
Aprile 21, 2020 da Pioltello sul Meme

Fare la spesa è il mio atto di coraggio e allo stesso tempo il momento di maggior libertà da quando tutto questo è iniziato.

Mi vesto, mi trucco e salgo in macchina armata di mascherina e guanti. Nonostante abiti molto vicino all’Esselunga, quando salgo in macchina apro Spotify come se dovessi guidare per un po’. Un po’ me ne vergogno ma giustifico questo rituale con il disperato bisogno di trovare un po’ di normalità in questa primavera così assurda. Quindi lo confesso: vado all’Esselunga in macchina ascoltando la musica, e ogni tanto, quando metto la freccia per entrare nel parcheggio, vorrei poter alzare il dito medio alla volante ferma all’ingresso e continuare dritto lasciandomi alle spalle Viale San Francesco e imboccare la tangenziale. Vorrei davvero poter oltrepassare il confine, ma non me la sento di farmi rincorrere dalla volante e spiegare il motivo del mio gesto, cosa potrei dire in mia difesa? “volevo ascoltare almeno una canzone dall’inizio alla fine?” non credo che mi assolverebbero.

Cerco parcheggio, mi metto in fila e faccio una chiamata. Ora che il tempo non ha più senso, ora che attendere un’ora in coda mi sembra la cosa più bella della giornata, soprattutto quando la fila si fa all’aperto e posso stare al sole senza il timore che nessuno mi sgridi, ora che tutte le persone a cui voglio bene mi sembrano lontanissime, decido di dedicare un’ora a mia sorella, o a una mia amica. Non so se loro hanno bisogno di me, sicuramente io ho bisogno di sentire la loro voce e sapere che, anche se lontane, riesco a farle ridere.

Ora che la mia vita ha un nuovo ritmo, ora che non corro più tra le corsie dell’Esselunga, ho scoperto che usare il telefono con i guanti e la mascherina è impossibile, così sono tornata a scrivere la lista della spesa con la penna, sorrido se penso che prima di tutto questo, la lista della spesa la scrivevo sul telefono dieci minuti prima di entrare all’Esselunga.

Una volta alla settimana, con la mia lista della spesa mi metto in fila e attendo paziente il mio turno ma questa volta è diverso. Come al solito saluto tutti: il ragazzo che ci conta prima di entrare, quello che mi misura la febbre, e chiedo scusa alla donna che sto per incrociare, camminiamo in sensi opposti ma dalla stessa parte, spero non sia una di quelle che ha il terrore di tutto: per fortuna non lo è. Ci sorridiamo da sotto la mascherina e ora gli occhi sono l’unica parte del nostro corpo che possono esprimere un’emozione.

L’Esselunga senza musica è un posto strano, la profumeria chiusa mi mette un po’ di malinconia. È tutto come la settimana scorsa, ma oggi c’è una cosa che mi sono dimenticata di segnare sulla lista convita di potermela ricordare.  Cammino per le corsie, con il carrello e la lista alla mano, mio padre scrive le cose in ordine sparso, al primo posto mette sempre il vino, poi tutto il resto.  Cammino, schivo le persone e ogni tanto mando a fare il culo il tizio che ha mollato il carello in mezzo alla corsia, tanto se parli a bassa voce, con la mascherina non ti capisce nessuno.

Marzo è un mese particolare: l’inizio della primavera e i fiori che spuntato sui rami ogni anno ci ricordano che è ora di andare a mangiare il gelato da Jambo, e grigliare alla Besozza, anche se negli ultimi anni non sempre coincide con la primavera: pioggia, freddo, e caldo torrido si alternano a loro piacimento. Io sono nata il 21 marzo: un anno ho fatto il compleanno con un grazioso vestito primaverile, l’anno dopo con il cappotto e la sciarpa. Marzo è un mese imprevedibile e quest’anno lo è ancora di più.

Mentre sistemo le cose nel carrello, penso a l’unica cosa che non ho scritto nella lista: “Devo ricordamela, è importante. Non dimenticarla”.

Il 21 marzo è passato da poco, io ho deciso di non comprare la torta né di spegnere le candeline; ho preferito aspettare due giorni, attendere il lunedì per andare a fare la spesa e comprare la torta perché dei miei 22 anni mi importa poco, ma dei suoi dieci mi importa tantissimo. Io e mia nipote non siamo mai state così tanto tempo lontane perché almeno una volta alla settimana, prima di tutto questo, le dedicavo un intero pomeriggio.  L’otto marzo, prima che iniziasse il lockdown, abbiamo passato una normale domenica insieme con la promessa che si saremmo viste presto visto che lei era a casa da scuola e io dall’università. L’otto marzo ci siamo abbracciate come ogni volta, non come se non l’avessimo più potuto fare per tanto tempo. Sono passati tanti giorni, ci sentiamo spesso e ci abbracciamo virtualmente avvicinando il telefono al petto. Spesso sono triste, ma a lei non lo dirò mai. Sono convita che ai bambini non vada nascosta la tristezza, ma in questi mesi preferisco mostrarmi sempre coraggiosa e felice anche se la distanza rende tutto più difficile.

Accorciare le distanze, durante questa primavera, vuol dire mantenere vivo un dialogo fatto non solo di parole ma anche di gesti simbolici, così, come il 21 marzo, anche il 24, il giorno in cui mia nipote è nata, ci siamo videochiamati: mio padre è convito che se urla lo sentiranno meglio, mia nipote è emozionata e io mi sono dimenticata l’unica cosa che non avevo scritto sulla lista: le candeline. Con il telefono acceso, con tutta la famiglia connessa, io e mia nipote spegniamo le candeline insieme come se fossimo una accanto all’altra. Aspetto che gli altri finiscano di cantarle gli auguri, le dico di esprimere un desiderio e al mio tre soffiamo sulla stessa candelina a 30 km di distante l’una dall’alta.

Prometto a me stessa di sorridere ogni volta che lei sorriderà, di consolarla quando sarà triste e di non dimenticarmi mai più le candeline.

Donatella Stante

 

Articolo precedentePioltello '90 - Le regole non scritte di sopravvivenza - Parte SECONDAArticolo successivo L'Oratorio Estivo: quando anche il cuore si riempiva di terra

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VESTI Pioltello sul MEME

BLOG

L’importanza di essere cauti…Maggio 2, 2020
Quei bravi ragazzi…Aprile 30, 2020
L’Oratorio Estivo: quando anche il cuore si riempiva di terraAprile 24, 2020

Tag

#analisidati #covid #coronavirus #covid19 #Animali #Autoguidovie #LaPeriferiaSilente #LeOrigini #MaiDichiararsi #PioltellosulMEME #Satellite #Z402

Social

logo-pioltello-sul-meme

Come trovarci

Indirizzo
Pioltello
20096 Milano

Orari
Lunedì—Venerdì: 09:00–21:00
Sabato e Domenica: 10:00–18:00

Come contattarci

Live chat
Facebook Messanger
Direct Instagram

Email
info@pioltellosulmeme.it

© Privacy Policy & Cookie Policy - Pioltello sul MEME

Carrello